Quanto si prende in cassa integrazione?

La cassa integrazione è un tipo di ammortizzatore sociale che permette alle aziende di accedere a misure straordinarie a sostegno dei lavoratori. Scopri a quanto ammonta la cassa integrazione e chi ne ha diritto.

Quanto si guadagna in cassa integrazione?

La cassa integrazione guadagni è una modalità di sostegno economico erogato dall’INPS con lo scopo di sostituire lo stipendio dei lavoratori delle imprese in difficoltà, che possono beneficiare di tagli sul costo del lavoro senza avere tagli sul personale.

In Italia l’indennità di cassa integrazione corrisponde all’80% della retribuzione totale (D.Lgs. 148/2015) che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non lavorate.

Quanti tipi di cassa integrazione esistono?

Esistono tre tipi di cassa integrazione a cui un’azienda in crisi può ricorrere, ciascuna con modalità differenti:

  • CIGO: cassa integrazione ordinaria
  • CIGS: cassa integrazione straordinaria
  • CIGD: cassa integrazione in deroga

In tutti i tipi di cassa integrazione la caratteristica in comune rimane il rapporto di lavoro tra le due parti, ovvero tra il lavoratore e il datore di lavoro. E questa è la principale differenza tra la CIGO e la disoccupazione, che prevede invece che il rapporto di lavoro sia interrotto. Invece, che differenza c’è tra cassa integrazione ordinaria e straordinaria?

Quando un’impresa fa domanda di cassa integrazione ordinaria, è lo stato a farsi carico della retribuzione mensile dei lavoratori, se si verificano queste condizioni: la riduzione dell’attività lavorativa dell’azienda si deve a un evento temporaneo non imputabile al datore di lavoro e/o ai dipendenti della stessa.

La cassa integrazione straordinaria si attiva quando un’impresa è colpita da una grave crisi aziendale per cui è necessaria una riorganizzazione per ristrutturazione e innovazione di tecnologie, cambio della struttura aziendale, riconversione dell’attività o cessazione dell’attività.

Infine, la cassa integrazione in deroga viene erogata alle aziende che non hanno avuto nessun altro aiuto di cassa integrazione o, al contrario, ne hanno già usufruito.

A chi spetta la cassa integrazione?

Al fine di ricevere la cassa integrazione ordinaria o straordinaria, i lavoratori devono aver maturato un’anzianità di lavoro di almeno 90 giorni al momento in cui l’azienda fa domanda di sussidio di cassa integrazione. La durata della cassa integrazione dipende invece dai motivi che hanno spinto alla richiesta di CIGO.

Ma chi ha diritto alla cassa integrazione ordinaria? Possono beneficiare dell’indennità i lavoratori operai, impiegati, quadri (full time o part time) con contratto subordinato di imprese industriali, cooperative, del settore dell’agricoltura, forestali, edili e impegnate nella realizzazione di lapidi.

Possono favorire del sussidio di CIGS i dipendenti delle imprese del settore industriale, zootecnico e artigianato, cooperative, case editrici, aeroportuali, aziende con appalto per servizi di mensa o pulizia, attività commerciali con più di cinquanta dipendenti e aziende di vigilanza con un numero di lavoratori inferiore a quindici.

Cassa integrazione e Coronavirus

La pandemia di covid-19 ha messo in ginocchio l’economia delle tante aziende italiane sparse sul territorio. Le imprese sono state costrette a chiudere per mancanza di domanda, di clienti, e perchè non riescono a far fronte ai protocolli di sicurezza imposti durante la pandemia.

Con il decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, il Presidente del Consiglio ha adottato delle misure speciali a sostegno e tutela dei lavoratori colpiti dall’emergenza sanitaria del coronavirus, garantendo una cassa integrazione in deroga. Il movimento del “Io resto a casa” si e esteso alle tante piccole e medie imprese del territorio che hanno dovuto far fronte a una crisi inaspettata. Molti hanno potuto far affidamento sul telelavoro e smart working, ma per molte realtà non è stata un’opzione percorribile.

Alle imprese costrette a chiudere vengono garantiti ammortizzatori sociali, sbloccati in via del tutto speciale e in maniera massiccia, per far fronte a una crisi che colpisce, ad oggi, circa tre milioni di lavoratori.

Pagamento della cassa integrazione durante il Coronavirus

L’INPS ha comunicato una semplificazione nel pagamento della cassa integrazione ai lavoratori con il messaggio n.1508 del 6 aprile, ovvero a partire da questo momento viene meno l’obbligo di firma del modello noto come SR41 (IG Str Aut”). Questo perché sarebbe impossibile sottoscrivere il modello a causa delle restrizioni di mobilità imposte ai cittadini.

Cos’é il modello SR41? Questo documento contiene tutti i dati utili alla liquidazione della prestazione e solitamente il datore di lavoro deve farlo sottoscrivere al lavorare che beneficierá della cassa integrazione sia ordinaria che in deroga.